Il territorio etrusco
Gli Etruschi sono una delle più antiche civiltà vissute in Italia tra l’VIII secolo a.C. e agli inizi del III secolo a.C., nelle zone geograficamente attribuibili oggi a Toscana, Lazio e Umbria, note come Etruria propriamente detta, e nel territorio compreso tra i fiumi Tevere e Arno. L’apogeo dell’espansione etrusca fu raggiunto nella metà del VI secolo a.C. quando si espansero in due nuovi territori, l’Etruria Padana (coincidente con gran parte della Pianura Padana), e l’Etruria Campana.
Una breve storia delle loro origini e della loro diffusione
Gli Etruschi sono sempre stati considerati una civiltà misteriosa e la loro origine, sviluppo e eredità sono stati discussi per secoli. Fin dall’antichità sono state discusse varie ipotesi sul loro arrivo in Italia e sulla loro cultura. Secondo Erodoto, uno storico greco del V secolo AC, migrarono dalla Lidia, una regione dell’Asia Minore (ora Turchia). https://en.wikipedia.org/wiki/Herodotus
Per Dionisio di Alicarnasso, uno storico vissuto tra il 60 a.C. e il 7 d. C., gli Etruschi ebbero origine nella penisola italiana e si trasferirono dalle regioni alpine alla parte centrale dell’Italia. https://en.wikipedia.org/wiki/Dionysius_of_Halicarnassus
Dopo la nascita dell’archeologia moderna e l’inizio di uno studio sistematico dei reperti, si credeva ancora che gli Etruschi discendessero dalle regioni alpine verso l’Italia centrale. Infine, nel XX secolo, eminenti Etruscologi conclusero che la ricerca di un’unica origine per gli Etruschi avrebbe potuto portare gli archeologi a porsi una questione inesistente. Era diventato chiaro che dovevano essere i complessi che avevano portato alla formazione del popolo Etrusco, quali la fusione di diverse origini etniche e culturali, i numerosi contatti commerciali, la presenza di una cultura autoctona chiamata Villanoviana e la migrazione delle popolazioni che arrivavano in Italia. https://en.wikipedia.org/wiki/Etruscology
Gli scienziati hanno quindi ipotizzato che all’inizio del primo millennio a.C. si stesse verificando una “fusione” etnica e culturale tra le popolazioni della penisola italiana e gli uomini e le donne del bacino del Mediterraneo orientale, portatori di culture e conoscenze tecnologiche più avanzate. A questo punto, avrebbero potuto iniziare i processi di formazione che hanno portato all’inizio di una nuova civiltà.
Recentemente, con l’espansione delle discipline scientifiche, gli studi genetici applicati all’Etruscologia hanno prodotto nuovi elementi per ridiscutere l’origine del popolo etrusco. Questo grazie alla scelta dei profili genealogici di individui presenti in Umbria e Toscana e al DNA estratto da individui che hanno vissuto in periodi diversi nella stessa area geografica. Tra questi studi, “The Origin and Legacy of the Etruscan” di Johannes Krause, genetista e direttore del Max-Planck Institute for Evolutionary Anthropology, è particolarmente rilevante. https://www.shh.mpg.de/2051535/etruscan-genomes
Infatti, dal DNA estratto da reperti ossei e dall’esame di campioni di sangue di popolazioni viventi, si può concludere che gli Etruschi non erano di origine asiatica e non provenivano dal Mediterraneo orientale. Citando le conclusioni dellp studio:“” Lo studio attuale, con un transetto temporale di antiche informazioni genomiche che coprono quasi 2000 anni raccolti da 12 siti archeologici, risolve le domande persistenti sulle origini etrusche, non mostrando alcuna prova di un recente movimento di popolazione dall’Anatolia. Infatti, gli Etruschi condividevano il profilo genetico dei latini che vivevano nella vicina Roma, con una gran parte dei loro profili genetici provenienti da antenati comuni legati alla steppa che arrivarono nella regione durante l’età del bronzo”. Pertanto, contrariamente ad alcune ipotesi, il patrimonio genetico etrusco non sembra derivare da movimenti di popolazioni originarie del Vicino Oriente, in quanto il lignaggio genetico sembrerebbe essere rimasto stabile per almeno 800 anni dall’età del Ferro al periodo della Repubblica Romana.
Tuttavia, le radici della lingua etrusca rimangono irrisolte e ancora più misteriose. L’idioma non è ancora ben decifrato e rimane isolato dal contesto linguistico di origine indoeuropea in cui era geograficamente immerso. Come afferma David Caramelli, professore all’Università di Firenze: “poiché i geni seguono il linguaggio parlato, ciò suggerisce uno scenario più complesso, come l’assimilazione dei primi linguaggi italici non indo-europei da parte della comunità linguistica etrusca, forse durante un prolungato periodo di mescolanza nel corso del secondo millennio a.C.”. In altre parole, risultati contraddittori in ricerche genetiche non menzionate (alcuni studi genetici modtrerebbero l’arrivo di popolazione dal Medio Oriente ) e il dilemma linguistico dimostrano che c’è ancora molto da studiare per arrivare a una conclusione storico-evolutiva definitiva e verificabile sulle origini del popolo etrusco. https://www.researchgate.net/profile/David-Caramelli