Il connubio tra vino e pittura viene da lontano. Non solo per l’amore che molti artisti hanno dimostrato per il frutto della vite, dipingendolo nelle loro opere. Ma anche quando hanno usato la loro intelligenza per aggiungere valore alle bottiglie, creando immagini indimenticabili sulle etichette che rappresentano. Il primo ad avviare un ciclo ea coinvolgere un grande artista per i suoi vini fu il barone Philippe de Rothschild che nel 1924 chiese al francese Jean Carlu di disegnare un’etichetta per il suo Bordeaux di quell’annata. Era una grafica cubista Poi, bisogna aspettare fino al 1945, quando per celebrare la pace e la liberazione della Francia, la seconda etichetta è stata commissionata a Philippe Jullian, che ha creato un’immagine a forma di V per celebrare la vittoria. Da lì il barone non si è mai fermato: nel 1955 l’etichetta è stata creata da Georges Braque, maestro del cubismo; Il 1958 è la volta di Salvador Dalì con un disegno surrealista dalle atmosfere oniriche; 1969 Joan Mirò, 1970 Marc Chagall, 1971 Wassily Kandinsky. Un omaggio a Pablo Picasso nell’anno della sua morte non poteva mancare nel 1973. Nel 1975 l’americano Andy Warhol, re della pop art, creò un’etichetta multicolore sovrapponendo diversi profili del barone. Nel 1998 l’estetica delle bottiglie bordolesi di Philippe de Rothschild è stata curata da Keith Haring, nel 1990 da Francis Bacon, nel 1995 da Antoni Tàpies, nel 2009 da Anish Kapoor, nel 2010 da Jeff Koons. Le sorprese non finiscono qui: nel 2004 la compagnia Pauillac, che ha premiato tutti questi artisti con vari forzieri di Château Mouton Rothschild, ha chiesto al principe Carlo d’Inghilterra; poi nel 2006 al pittore Lucian Freud, nipote del più famoso psicanalista Sigmund.
Di corsa tra le vigne
Dove si corre tra le vignein Italia? In Piemonte a Santo Stefano in Belbo (Cn) c’è il Trail del Moscato, tra le vigne delle Langhe patrimonio dell’Unesco. L’Ecomarathon del Chianti Classico, parte dagli spettacolari Castello di Brolio e Castelnuovo di Berardenga. I In...